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Oltre la pietra

“A sette anni cercavo le pietre, andavo nelle cave e gli scalpellini mi prendevano in giro, poi iniziarono a darmi i massi migliori da scolpire”. Per Sciola “i suoni ci sono da sempre. La pietra è la memoria universale del mondo”. Le sue sculture non sono però strumenti musicali, ma litofonie, “a me interessa la forma, l’elasticità”.

Pinuccio Sciola nasce a San Sperate il 15 marzo 1942. Artista di fama internazionale, è conosciuto per la sua attività nella promozione dei murales a San Sperate e per le sue sculture. Nel 1996 la sua ricerca personale sulle pietre e la loro natura intrinseca, e le tecniche di incisione sperimentate lo portano verso una musicalità della pietra.

Le pietre sonore sono sculture simili a grandi menhir (principalmente calcari o basalti) che, una volta lucidate con le mani o con piccole rocce,risuonano. Le proprietà sonore delle sculture sono realizzate applicando le incisioni parallele sulla roccia. Queste sculture sono capaci di generare dei suoni molto strutturati, con differenti qualità secondo la densità della pietra e l’incisione, suoni che ricordano il vetro o il metallo, strumenti di legno e perfino la voce umana. Le pietre sonore, presentate per la prima volta nel 1997 a Berchidda, sono state poi esposte nel 1998 alla Biennale europea, nel 2000 all’Expo Internazionale di Hannover e poi all’Avana. Due anni dopo, il Müvèszet-MalomSzentendre di Budapest gli dedica una grande mostra antologica. Nel 2003, a seguito della sua collaborazione con l’architetto Renzo Piano, una sua gigantesca Pietra Sonora viene scelta per la Città della musica a Roma; altre sue opere vengono esposte nella Piazza della Basilica inferiore di San Francesco ad Assisi e nell’Arsenale di Venezia. Nel 2004 è a Parigi per le Celebrazioni di Jacques Prevèrt: «Eloge de la nature» nei Jardin duLuxembourg e «LesFeuillesMortes», omaggio di Pinuccio Sciola à Jacques Prévert. Alla fine dell’esposizione, lo scultore ha fatto dono delle sculture per una installazione permanente nel giardino della casa di Prévert a Omonville-la-Petite. Due strati (foglie) verranno depositati sulla tomba di Jacques Prévert. Dello stesso anno è l’esposizione a Lussemburgo e nel 2005 sette statue vengono collocate nello scalo internazionale dell’Aeroporto di Fiumicino per la mostra La Poesia e la Pietra. Espone nei Vivai della Villa Reale di Monza e, al termine, l’opera Basalti sonori viene offerta in dono al Comune di Monza. Per rendere comunque meglio l’idea è meglio guardare il cortometraggio da noi postato. Buona visione.

La regia è del mimo Franco Fais (Monsieur Bubè).

Un grazie particolare al mio caro amico Franco Fais.

Elisa Monica Magario

Emily Volta

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13 Comments

  1. Stupendo, magico, evocativo.

  2. La Pietra e’ per tutti una Materia fredda e inerte,ma si mette a vibrare e a darci un Suono che viene dal profondo della Terra,dal profondo dell’Universo,e noi facciamo parte di tutto questo insieme di Materia che SCIOLA ci ha rivelato. Fortunato Agus

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  4. bellissima poltrona complimenti per il lavoro Emilio sito web dinosauridisasso

  5. una esperienza unica….si ha la sensazione di assistere alla nascita del suono fino a diventare musica!

  6. La poesia non è materia, ma l’anima del poeta, che dà colore ad una tela, forma alla materia e il suono ad una pietra. Così diventa musica, melodia, sinfonia…P O E S I A.


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