Due nomi una persona?
Nel 1909, a soli 17 anni, Giovanni partì da Mamoiada con un gruppo di emigrati sardi tra cui molti mamoiadini come l’amico Francesco Gregu, Cosimo e Antonio Meloni, Giovanni Lai, detto “Canela”, ed Andrea Canneddu.
Diverse le lettere che Giovanni con la sua Mamoiada sempre nel cuore scrisse alla madre, poi più nulla si seppe di lui, come sparito nel nulla. Era davvero diventato Juan Peron? Oppure fu solo uno dei tanti desaparecidos? Come avvenne questa metamorfosi, questo scambio di identità?
Peppino spiega che quando Giovanni arrivò in Argentina, ebbe la fortuna di conoscere la giovane Lia Tinzon, figlia del suo datore di lavoro Cipriano Tinzon, un ricco possidente terriero che gli diede modo di entrare nell’Accademia Militare. Per poter far questo però, non essendo argentino di nascita, Giovanni dovette cambiare identità; solo agli argentini infatti, era concesso entrare nell’accademia. E’ qui che forse, Piras sarebbe diventato juan Peron. Molte le coincidenze che hanno portato Peppino a credere in questo scambio di identità, ne citiamo alcune:
– La data di nascita ufficiale di Peron, 8 ottobre 1895 è la stessa del giorno in cui è stato cresimato Giovanni Piras.
– Peron nella sua villa di Madrid aveva un cane chiamato “Canela”, lo stesso soprannome che aveva uno degli amici partiti con Giovanni per l’Argentina.
– Prima di partire per l’Argentina, Giovanni ebbe dalla madre un anello d’oro con scolpite due iniziali M.M. (Marianna Massidda), un anello d’oro con le stesse iniziali è conservato tra i beni personali di Peron in una stanza segreta.
– Nella sua villa Puerta de Hierro, Peron fece costruire una scala a bicocca come quella della casa di Giovanni a Mamoiada. La località Puerta de Hierro, tradotta in Mamoiadino diventa “Janna de Erru”, una località dove i Piras avevano dei terreni.
– Nella perizia calligrafica riportata nel libro di Peppino Canneddu, ed eseguita dal ragionier Pirisino, emerge che: “nonostante la diversa e superiore rapidità d’esecuzione, si possono rilevare alcune identità grafiche che il tempo, gli studi, lo sviluppo di una personalità indubbiamente eccezionale non hanno alterato, così che la fusione tra le due personalità (il giovane Piras e il maturo Peron) si può sostenere senza eccessiva difficoltà, convalidando così anche i risultati storici di cui all’opera di Canneddu. Per il perito no v’è dubbio: le lettere confrontate, quelle che Piras scrisse alla madre, e quelle di Peron, sono state scritte dalla stessa mano.
Prima di morire Peron ripeteva : “Io oramai sono disincarnato.” Juan Peron era ritornato nello spirito iniziale, a quando in Sardegna gli avevano imposto il nome di Giovanni Piras.
È comunque appurato che il nonno paterno provenisse dalla Sardegna, fatto ribadito pubblicamente dallo stesso Juan Perón e riportato nella biografia ufficiale.
Di questa storia si continua a parlare ancora oggi a distanza di vent’anni dalla pubblicazione del libro di Canneddu, con nuovi retroscena e diverse novità. Molte sono le coincidenze e altrettante sono le contraddizioni sulla vita di Peron, a cominciare dal suo vero comune di nascita. Secondo la biografia ufficiale Peron sarebbe nato a Lobos, ma il sindaco del comune di Roque Perez ne rivendica anch’egli i natali. Lo stesso Peron affermava che il bisnonno era un medico sardo che emigrò nel 1860, ma di lui nessun documento è stato trovato.
Comunque vada questa storia, e se un giorno si dovesse scoprire che veramente il nostro compaesano Giovanni Piras è diventato il tre volte Presidente Argentino Juan Peron, quel giorno, nel bene o nel male, cambierà la storia di Mamoiada.
Sara Muggittu
Lettera Peppino Canneddu:
Il Giovanni Piras trovato da una giornalista argentina e
da un gruppo romano non è il nostro Giovanni Piras di Mamoiada
A seguito degli articoli pubblicati su due giornali, dove alcune persone dichiaravano di aver ricostruito la vita di Giovanni Piras di Mamoiada, oltre alle interviste che ho già rilasciato per smentire in modo fermo e documentato il supposto ritrovamento, incitato dai miei cari paesani e dalle lettere di moltissimi emigrati lontani dalla Sardegna, che nella figura del nostro Giovanni Piras vedono un storia positiva, quasi come fosse una carezza verso la loro dura emigrazione, oggi mi sento in dovere in nome della verità, di cronaca ma soprattutto morale, di scrivere questa lettera aperta, per chiarire in modo chiaro e definitivo la mia posizione.
Premetto che appena ho saputo della notizia di questo supposto ritrovamento del nostro Giovanni Piras, mi sono sentito liberato da un compito che oramai da 30 anni con l’aiuto della mia famiglia e con la collaborazione di molti amici ed emigrati porto avanti. La notizia del ritrovamento di Giovanni Piras , significava per me essere finalmente liberato da una parola che avevo dato a me stesso e ad alcuni parenti per aiutarli a ritrovare il loro caro.
Voi che leggete questa lettera, sapete bene cosa significhi per un sardo dare la parola, poiché una volta data, occorre lottare anche per difenderla, significa affrontare a testa alta con coraggio e pazienza ogni atto che si ritiene ingannevole e illusorio.
Anche in questo particolare momento ritengo necessario chiarire per l’onore e la dignità delle varie famiglie Piras, che la volontà verso la ricerca del loro Giovanni Piras, non era per poter avere una eventuale eredità, ma solo ed esclusivamente affinché un giorno potessero posare un fiore sulla tomba del loro parente. Leggendo con attenzione il giornale con la notizia del supposto ritrovamento, mi sono reso subito conto che il Giovanni Piras che aveva trovato il gruppo argentino – romano, seppur attribuendolo come al nostro Giovanni Piras di Mamoiada, era in realtà un altro Giovanni Piras, anche lui purtroppo portato via lontano dalla Sardegna in Argentina dal vento gelido della emigrazione. Il dramma della disoccupazione e della miseria aveva sacrificato anche lui, costellando di migliaia giovani sardi le lande desolate dell’immensa Patagonia. Tante sono le vite dei vari Giovanni Piras che in questi lunghi anni ho ricostruito. Negli anni in cui il nostro Giovanni Piras era partito da Mamoiada cantando canzoni di addio, tanti altri Giovanni Piras furono costretti con la tristezza nel cuore a lasciare la Sardegna, emigrando soprattutto in Argentina e Paraguay. Storie di ragazzi di ogni luogo della Sardegna, che hanno vissuto lontano con una nostalgia infinita verso la nostra Terra, storie costruite con il sacrificio del lavoro e con l’orgoglio di essere e rimanere sempre sardi. Storie che difficilmente potranno essere capite da chi abita fra le città del potere e non sa che esistono sentimenti più solidi di quel miraggio che si è cercato di creare dentro le sequenze di una pellicola.
Riassumendo gli articoli, il gruppo argentino-romano dichiara che il Giovanni Piras da loro trovato morì il 15 giugno del 1959 attribuendolo come fosse il nostro di Mamoiada.
Inoltre per rendere più credibile la loro “ scoperta “, insieme a queste date, fanno pubblicare a corredo dell’articolo, anche una fotografia che ritrae Giovanni Piras seduto insieme ad altre persone.
Leggendo l’articolo, in un attimo mi sono detto, questa fotografia l’ho già vista, mi chiedevo però quando e dove, i ricordi cercavano di farla venir fuori dal turbinio dei documenti che oramai in 30 anni avevano scolpito la mia memoria.
Ho ripassato veloce come i fotogrammi di un film dove potevo aver visto quella immagine, poi come un colpo di flash, ho trovato la risposta, si quella foto apparteneva a Giovanni Piras, ma non al nostro di Mamoiada, ma ad un altro Giovanni Piras. Inizio a cercarla, poi finalmente eccola, dentro un vecchio raccoglitore dove conservavo le notizie e i documenti inutili, forse il destino voleva così, finalmente era li fra le mie mani. Questo Giovanni Piras morto il 15 giugno 1959 al quale il gruppo argentino – romano attribuisce la nascita a Mamoiada era però nato il 24 marzo del 1894, si era sposato il 17 novembre del 1920 all’età di anni 26, la cui mamma aveva il cognome Meloni, mentre invece il nostro Giovanni Piras di Mamoiada era nato il 26 marzo del 189I ed il cognome della sua cara mamma era Massidda. E pensare che più di una volta quando ero stanco della ricerca, stavo per buttare via tutto, adesso invece quella semplice e anonima immagine mi ritornava utile per togliere un tassello già abilmente incastrato in un finto mosaico che alcune persone di nascosto e con molta arte stavano costruendo. Per togliere ogni dubbio, a conferma della verità che ho scritto, pubblico le copie di alcuni certificati che appartengono al Giovanni Piras che il gruppo romano-argentino vuole attribuire come fosse il “nostro” di Mamoiada.
– certificato di morte di Giovanni Piras, morto il 15 giugno del 1959;
– certificato di matrimonio del 17 novembre del 1920, che si sposa con Maria Marenco (oltre a questo ho anche copia fatta alla pagina originale dell’atto di matrimonio dove risulta che Piras Giovanni di anni 26 compare nell’ufficio di stato civile per le formalità del rito).
– Sia in questo certificato, che nell’estratto di matrimonio, Giovanni Piras risulta essere nato il 24 marzo del 1894, ed in entrambi si può leggere che la mamma aveva il cognome Meloni e non Massidda come al nostro di Mamoiada
– Sabato 18 Novembre 2006: è stato presentato il Documentario “Identità”, la vera storia di Juan Piras-Peron.
Noi ci siamo andati, con molta curiosità da appassionati di una storia che, da oltre 50 anni tiene col fiato sospeso un paese intero. Dopo gli articoli di Nino Tola e l’indagine vera e propria di Peppino Canneddu, e in seguito degli altri ricercatori Raffaele Ballore e Gabriele Casula, è stata la volta di un pronipote del Piras, Piero Salerno, che con la collaborazione della giornalista Faustina Hanglin e della regista Chiara Bellini, ha percorso la pampa argentina alla ricerca dello zio Giovanni Piras.
In realtà ci aspettavamo molto di più da questo convegno, senza nulla togliere al documentario, che per molti tratti ci è sembrato veramente molto interessante, nonostante questo, lo scoop annunciato dal giornalista Giovanni Maria Bellu, in un articolo uscito a Settembre su Repubblica, a nostro giudizio non c’è stato!!
Secondo il giornalista e gli ospiti del dibattito, non vi sono dubbi nell’affermare che il giovane Piero Salerno abbia finalmente trovato suo zio Giovanni Piras, chiudendo definitivamente un capitolo importante della storia Mamoiadina degli ultimi 50 anni. Il nostro compaesano non è mai diventato Juan Peron, si sarebbe sposato, e ora i Salerno sarebbero in contatto con le figlie ottantenni!!
Pare che esistano dei certificati che lo dimostrerebbero… e durante il dibattito ci viene mostrata una foto che a nostro avviso potrebbe essere di chiunque: ritrarrebbe il giovane Piras e, che guarda caso, ci dicono sia la stessa che per anni è stata in casa dei Piras!!!
Niente di più, tutto comunque rimane vago, come vago rimane lo stesso Salerno che dice: “troppe persone si sono intromesse nella vicenda, adesso diventa una faccenda privata tra la mia famiglia e le zie ritrovate”.
Ma se è una vicenda privata perchè sbandierarla in un convegno pubblico e senza il conforto di prove certe? Aspettiamo trepidanti gli sviluppi sulla fine del nostro compaesano Giovanni Piras. Che sia stato o no, il tre volte presidente argentino, Peron non è poi così importante, anzi, non c’è di che vantarsene. Resta comunque una bellissima storia; la storia di un emigrato come tanti alla ricerca di un pò di fortuna in terra straniera.
Elisa Monica Magario
Emily Volta
Tutto il materiale contenuto in queste pagine proviene dal libro e dal sito di Peppino Canneddu. E’ vietata qualsiasi riproduzione senza il consenso dell’autore.
12 Comments
Peppino Canneddu non è uno scrittore, è un inventore, un inventore paranoico di fatti falsi e lui stesso falsifica i fatti. se leggete il libro El Presidente dell’altro mamoiadino Rafaele Ballore troverete le risposte.
Giovanni
parliamone……ci interessa. grazie.
Basta leggere il libro, si trova anche in internet elettronico e cartaceo. dal sito culturale di mamoiada.org ci sono le indicazioni per aquistarlo. così lo confrontate con qaullo scritto da Pino Canneddu. Giovanni
grazie. e grazie anche per aver letto i nostri articoli. un saluto da neoneli
IL CASO PIRAS-PERÓN, CHI BLEFFA E CHI NÓN
(lettera aperta di Piero Salerno & Raffaele Ballore)
Egr. Redazione,
Chiediamo ospitalità per puntualizzare doverosamente diverse cose in merito al caso mamoiadino Piras-Perón in riferimento ad articoli e a corposi saggi apparsi dappertutto: nel prestigioso “Almanacco Gallu-rese” (edizione 2007 pagg. 262-274) e in altro precedente, in autorevoli quotidiani, in tantissimi siti culturali (ANCHE IL VOSTRO) e blog e persino in TV, per offrire ai lettori una informazione corretta e obiettiva, puntualizzando tan-te inesattezze, forzature e cose non corrispondenti a verità. A noi preme non lasciare dubbi sulla nostra onestà e di alcuni altri, ma soprattutto essere chiari nei confronti di tutti i lettori, in modo che nessuno si possa permettere di abusare della credulità popolare.
Seguiamo in prima persona il caso Piras-Perón, ne siamo direttamente coinvolti, un caso che ci ha impe-gnato sin dal 1993. La ricerca, ancora aperta, è riportata con onesta analisi nel libro “El Presidente”, il ca-so Piras-Perón – la leggenda di un sardo che sarebbe diventato Juan Perón – (Pdf e cartaceo in due lingue)
Grazie per l’attenzione –
Non sappiamo come inviarvi un pdf abbiamo anche un collegamento link : http://www.mamoiada.org/_pdf/LetteraAperta.pdf
se desiderate il pdf comunicatecelo via mail dandoci il vs. indirizzo. Grazie per l’attenzione
Raffaele Ballore e Piero Salerno
Caro dott. Ballore, abbiamo letto anche il suo libro per poter metter sù un articolo come questo. Abbiamo letto oggi ciò che ci ha inviato: si tratta di un documento validissimo. Certo noi non abbiamo la presunzione di far credere una cosa per un’altra, solo abbiamo voluto far conoscere che il dilemma esiste. E’ chiaro che ciò serve a smuovere le acque, come infatti fortunatamente sta avvenendo. Il nostro scopo è appunto quello di far parlare le persone di una determinata questione senza dare per scontato che sia verità, ma solo un imput per invogliare anche i nostri giovani ad occuparsi di ciò che ci riguarda. Il vostro intervento aggiunge lustro al nostro giovane sito, verrà infatti pubblicato sulla pagina di facebook. Ancora grazie. Elisa Monica Magario
ho usato un altro account…. pido perdòn.
Gent.mi
Sono Ballore ma non sono dottore. Sull’argomento scrivo anche a nome di Piero Salerno e sua famiglia.
Grazie per le precisazioni. Buon lavoro, serenità e salute.
Piacere. infatti sulla pagina di facebook abbiamo ringraziato entrambi. Se voleste approfondire anche altri nostri articoli, ci farebbe piacere. Grazie per tutto, speriamo a presto.
Scusatemi ma voi cosa sapete de Peron ? Per quello che sto leggendo sei un Po fuori di strada veramente non conoscete il origine di Peron ….fate bene il vostro lavoro ….mi sembrava che e questo che dite nel vostro libro …
Ma infatti, se vai a leggere tra i commenti c’è tutta la smentita. Lo abbiamo trattato solo perchè, all’epoca era esplosa questa diatriba.
Il libro è di una persona che credeva nel fatto che i suo compaesani di Mamoiada (Sardegna), avessero scambiato il volto di Peròn con lo scomparso Giovanni Piras. Ma sappiamo che non è vero.