L’abisso della risorgiva
Queste fonti carsiche sono le più scenografiche e conosciute della Sardegna nonchè le più grandi. Hanno una portata d’acqua che si aggira intorno ai 350 l/s (litri al secondo) e sgorga direttamente dalla parete granitica formando un laghetto; da esso esce poi un torrente che attraversando un boschetto di eucalipti, sfocia dopo un breve corso nel Fiume Cedrino.
La frattura della roccia nella quale sgorga la fonte è stata esplorata fino 135 m di profondità, 35 metri sotto il livello del mare, dallo speleosub veneto Alberto Cavedon. Nel 1992 O. Isler tenta di superare il suo limite di discesa di 104 metri usando attrezzature sofisticate come l’ R.I. 2000 (a circuito semichiuso), ed una campana di decompressione. Purtroppo, durante una piena, e per un imprevedibile incidente, perde la vita il suo collega e migliore amico J. Brasey, meglio noto come Tom Pouce. Il tutto viene interrotto.
Nell’estate del 2009 la Scuola Nazionale di Speleologia Subacquea della Società Speleologica Italiana, unitamente all’associazione ASSO di Roma, contatta Alberto Cavedon per proseguire le esplorazioni profonde nella risorgenza interrotte da O. Isler. Nel Maggio 2010, con una spedizione durata 10 giorni, Alberto sposta il limite precedente sino alla profondità di -135m. Purtroppo, durante l’immersione di punta, per un malore perde la vita l’amico Paolo Costa.
L’anno successivo, sempre nel mese di Maggio, Alberto organizza un’altra spedizione, ma purtroppo le condizioni della grotta non erano tali da consentire immersioni in sicurezza. Saggiamente si decideva di annullare l’attività e rimandare il tutto all’anno successivo.
– Domenica 27 Maggio 2012: Hubert e Sabastien sagolano la risorgenza dalla superficie fino a 80 m, effettuando un aggiornamento del rilievo;
– Lunedì 28 Maggio: Alberto e Stefano (questo ultimo nella veste di videoperatore) sistemano le linee di sicurezza e decompressione con 5 bombole disposte lungo il percorso. Il Cavedon stende la sagola da 80 m fino a 104 m;
– Mercoledì 30 Maggio: l’equipe svizzera prosegue i rilievi all’interno della cavità; Alberto e Stefano, oltre a effettuare filmati e fotografie, sistemano e riposizionano le bombole di sicurezza e decompressione;
– Venerdì primo Giugno: poco prima che Alberto si immergesse, il livello dell’acqua e la corrente aumentarono improvvisamente, probabilmente a causa delle intense precipitazioni del giorno precedente. Dopo un consulto con Francesco Murgia, esperto geologo e speleologo studioso della sorgente, si decide congiuntamente di sospendere l’attività, rimandando ai giorni successivi.
– Sabato 2 Giugno: essendo migliorate le condizioni di portata di Su Gologone, continuamente monitorate, si decide di riprendere le immersioni, effettuando la punta esplorativa. Alle 11,45, Alberto si immerge con un Rebreather Megalodon e una bombola da 20 lt di bail out con una miscela ternaria. E’ previsto il rendez-vous con Stefano dopo circa 60 minuti. Una seconda squadra con Leo e Massimo raggiungerà i due dopo 90 minuti dalla partenza per recuperare le bombole disposte lungo il percorso nei giorni precedenti. Alberto, dopo aver raggiunto il precedente limite del 2010, con grandi difficoltà a causa di una violenta corrente presente nelle strettoie, stende 45 m di nuova sagola guida risalendo da 135m a 131, fermandosi in corrispondenza di una stretta e alta frattura impossibile da superare a causa delle sue dimensioni. Suo malgrado, Alberto è costretto a rientrare, controllando inutilmente eventuali altre possibilità di prosecuzione. Incontrato Stefano Cavedon, inizia la lunga e delicata fase decompressiva. Dopo 360 minuti totali dall’inizio dell’immersione, Alberto rivede finalmente la superficie accolto dagli applausi dei numerosi spettatori.
Elisa Monica Magario.
Emily Volta
Un addio a Tom Pouce e Paolo Costa;
un grazie ad Alberto Cavedon.
Fonte: Andrea Scatolini.
Foto: commons.wikimedia.org;
http://fotografia.deagostinipassion.com/gallery/image/638562_su-gologone-oliena;
http://www.openspeleo.org/openspeleo/caves-view-231.html;
http://www.contusu.it/leggende-e-tradizioni/819;
Brasey Jacques grand (Tom Pouce). http://www.plongeesout.com/portraits/portrait/;
Paolo Costa. http://www.vip.it/muore-durante-immersione-paolo-costa/;
http://www.plongeesout.com/explorations/france/goul%20tannerie/goul%20tannerie%20recit%20brasey.htm;
http://asso-net.blogspot.it/2012/06/nuova-esplorazione-di-alberto-cavedon.html;
3 Comments
L’immersione come l’escursione per capire il limite, il confine dell’io, la sua essenza e la voglia di conoscere e scoprire ogni giorno e sempre di più. Grazie Monica.
Grazie Tore…
grazie a te…