Queste fonti carsiche sono le più scenografiche e conosciute della Sardegna nonchè le più grandi. Hanno una portata d’acqua che si aggira intorno ai 350 l/s (litri al secondo) e sgorga direttamente dalla parete granitica formando un laghetto; da esso esce poi un torrente che attraversando un boschetto di eucalipti, sfocia dopo un breve corso nel Fiume Cedrino.
Il Monumento naturale Su Sterru, più noto come Voragine del Golgo, è un inghiottitoio naturale che si apre all’improvviso sull’altopiano del Golgo nei pressi della chiesa campestre di San Pietro, nel Supramonte di Baunei. È ritenuta tra le più profonde voragini a singola campata d’Europa.
M. Luisa Usai
Si tratta di una voragine carsica creatasi nel calcare giurese. Si trova ad un’altitudine di circa 400 metri sul livello del mare e ha il suo fondo dopo un salto pressoché verticale di circa 295 metri. La sezione della voragine, di tipo ellitico, si mantiene uniforme per buona parte del suo sviluppo, con un diametro di circa 25 metri che diventano 40 arrivati al fondo. La parte più superficiale dell’inghiottitoio, di circa 25 metri, è formata da rocce nere basaltiche; la restante è invece formata da rocce bianche calcaree.
In Sardegna la lavorazione dei minerali, e dunque il lavoro nelle miniere, risale a tempi remotissimi. Antichi mercanti e conquistatori presero a frequentare le coste dell’isola attirati dalle formidabili ricchezze del sottosuolo sardo.
La stazione di Tirso risale agli ultimi anni dell’Ottocento, periodo in cui nacquero le prime linee a scartamento ridotto per il trasporto pubblico in Sardegna. È situata nel territorio comunale di Illorai, lungo la ferrovia Macomer-Nuoro.
Nel 1410 scompare l’indipendente Giudicato di Arborea lasciando il posto al marchesato di Oristano, feudo degli Aragonesi. Leonardo Cubello è, da questo momento, marchese di Oristano e Conte del Goceano.
La prima ziqqurat di Ur (Mespotamia) fu costruita nel 2550 a.C. L’altare preistorico di Monte d’Accoddi, conosciuto per la sua forma anche come “Ziqqurath di Monte d’Accoddi”, o “Akkoddi”, nasce sulla base di un’altra antica struttura di circa 4.000 a.C. E’ un monumento megalitico scoperto nel 1954 presso Sassari.
“A sette anni cercavo le pietre, andavo nelle cave e gli scalpellini mi prendevano in giro, poi iniziarono a darmi i massi migliori da scolpire”. Per Sciola “i suoni ci sono da sempre. La pietra è la memoria universale del mondo”. Le sue sculture non sono però strumenti musicali, ma litofonie, “a me interessa la forma, l’elasticità”.
Nella marina di Arbus, ancora oggi sopravvive – scampato ai vandali – un ginepro vecchissimo che ha dato origine a questa bellissima e romantica storia che stiamo per raccontarvi.
Su una banconota spagnola, non ricordo quale, vi erano stampati il Teide e un albero millenario. Nel 1991 decisi di andarli a visitare entrambi, a Tenerife: l’albero e la montagna. Più che dal Teide rimasi colpita dall’albero ad Icod de los Vinos: il famoso “Drago” (maschio della dracena).
Nel 1258, le lotte tra i Pisani e i Visconti per il possesso della Sardegna Orientale e della Gallura, costrinsero le popolazioni che abitavano la pianura di Sessei a ritirarsi verso l’interno. A quasi 800 metri sopra il livello del mare, ospitati dalle genti che già abitavano quei luoghi, quelle etnie costruirono le loro nuove case.